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Kei car: le piccole auto giapponesi che potrebbero conquistare l’Europa

Se pensi che le auto giapponesi siano solo Toyota, Honda e Nissan, ti sbagli di grosso. In Giappone esiste una categoria di auto molto particolare, chiamate kei car, che hanno delle caratteristiche uniche e dei vantaggi sorprendenti. In questo articolo ti spiegherò cos’è una kei car, perché in Giappone sono così popolari, e perché potrebbero essere la soluzione ideale per il mercato europeo.

Cos’è una kei car?

Una kei car è una piccola auto che ha una cilindrata massima di 660 cc e delle dimensioni limitate dalla legge: non può superare i 3,4 metri di lunghezza, i 1,48 metri di larghezza e i 2 metri di altezza. Queste restrizioni sono state introdotte nel dopoguerra per favorire la motorizzazione delle masse, e sono state mantenute fino ad oggi per incentivare la produzione nazionale e ridurre l’inquinamento e il traffico.

Sono molto diverse dalle auto tradizionali: hanno dei motori piccoli ma potenti, che possono erogare fino a 64 CV; hanno dei design originali e colorati, che spaziano dallo stile retrò al futuristico;.

Tali auto sono anche molto economiche: il prezzo medio di una kei car nuova è di circa 10.000-12000 euro, in Giappone , mentre quello di una usata è di circa 5.000 euro.

Perché le kei car sono popolari in Giappone?

Queste auto sono molto popolari in Giappone perché godono di vantaggi fiscali e assicurativi, e perché si adattano bene alle strade strette e affollate delle città. Chi possiede una kei car paga meno tasse, meno assicurazione e meno pedaggio rispetto a chi possiede un’auto normale. Inoltre, sono più facili da parcheggiare e da guidare in spazi ristretti, grazie alle loro dimensioni ridotte e alla loro maneggevolezza.

Vengono apprezzate anche per il loro valore simbolico e culturale, diciamo che rappresentano lo spirito innovativo e creativo dei giapponesi, che sanno adattarsi alle sfide e alle esigenze del loro paese

Uno stile che privilegia l’armonia, il rispetto e l’educazione. Queste auto sono il simbolo di una cultura che sa coniugare la tradizione con la modernità, e che non disdegna il minimalismo e la semplicità.

Perché le kei car potrebbero conquistare l’Europa?

Le kei car potrebbero essere la soluzione ideale per il mercato europeo, perché offrono dei vantaggi eccezionali sia per i consumatori che per l’ambiente; sono infatti:

Economiche:

Costano meno delle auto tradizionali, sia all’acquisto che alla manutenzione. Chi compra una kei car può risparmiare sui costi di carburante, di assicurazione, di tasse e di parcheggio, e può godere di eventuali incentivi statali per le auto a basso impatto ambientale.

Ecologiche:

Hanno un basso consumo di carburante e una bassa emissione di CO2, rispettando i limiti imposti dalle normative europee, e contribuiscono quindi a ridurre l’inquinamento atmosferico.

Pratiche:

Sono perfette per la mobilità urbana, perché sono facili da guidare e da parcheggiare in spazi ristretti,sono anche adatte per i viaggi brevi e medi, grazie alla loro affidabilità e alla loro sicurezza, infatti sono , omologate da standard del JNCAP giaponese, molto vicini e simili a a quelli EuroNCAP ottenendo in Giappone le 4 stelle.

Consideriamo poi il fatto che queste auto come dicevo sopra dovrebbero se esportate anche in Italia avere un prezzo abbordabile, (ormai le city car non esistono quasi più nel nostro mercato italiano ), permettendo la mobilità ad una fascia di utenti, che non può permettersi ora le costose elettriche.

Avrebbe un senso anche l’elettrificazione di tali auto, sono piccole, poco pesanti, con buoni volumi di carico (se rapportate alle loro dimensioni), quindi batterie piccole, una fase di produzione poco inquinante.

Insomma con un suv da 2 tonnellate elettrico che trasporta magari un solo passeggero, non ci sarebbe storia da un punto di vista ecologico, ma sappiamo benissimo che non è la stessa cosa farsi guardare da un Suv blasonato e da una Kei car.

Tra quelle che mi hanno incuriosito c’e il Subaru Sambar un furgoncino molto intelligente mi ricorda il nostro Fiat 850T, quando negli anni 70 noi italiani avevamo nel nostro parco auto lo spirito giapponese delle Kei car.

Draisina ferroviaria

La fiat 850T venne prodotta del 1964 al 1976,interessante questa descrizione in Wikipedia,si parla anche di una versione draisina ferroviaria, veramente un tuttofare

Conclusione:

Queste piccole auto giapponesi hanno delle caratteristiche uniche e dei vantaggi sorprendenti. In Giappone sono molto popolari , in Europa potrebbero essere la soluzione ideale per il mercato automobilistico, perché offrono dei benefici economici, ecologici, pratici e divertenti.

Se le case giapponesi si convincessero ad esportarle in Italia, chi sa come reagirebbe l’automobilista italiano? Sarebbe sicuramente un fattore di novità nel mercato automobilistico interno, che varrebbe la pena sperimentare.

A due mesi da questo post, leggo quest’articolo che finalmente, chiarisce i veri problemi che conosciamo, alcuni Manager, pressati dalle mancate vendite di auto sempre più grandi e costose, ci fanno sapere che forse la strada era sbagliata e bisogna intraprenderne una diversa.


Commenti

Una risposta a “Kei car: le piccole auto giapponesi che potrebbero conquistare l’Europa”

  1. Avatar mario
    mario

    ma figuriamoci se ci pernettono di avere un auto piccola ed economica…dicono che il mercayo non le cerca ma per me sono ca..ate si sono intestarditi che DOBBIAMO comprarci un elettrica (macchina interessantissima a parte il prezzo ) ma finchè propongono solo bisonti spacciandoli per utilitarie come facciamo a comprare una piccola utilitaria ? ….non esistono più…hanno fatto sparire le nostte e spaventato i japponesi con ipotesi di multe sull’inquinamento🤔…ma se hanno motori 660 con 60 cv …..da noi la piu piccola è un 1000 80 cv …ma ovvio che se uno deve sborsare 15.000 € per un utilitaria o 16.000€ per un suv molti opteranno per il SUV ….figuriamoci se fanno arrivare delle utilitarie/minivan che a 16.000€ FULOPTIONALS e consumano circa 18/30 km a litro autolimitate a 130km/h (possono arrivare a 170) probabilmente gli italiani chi perchè economica chi per seconda auto le proverebbero e si accorgerebbero che in fondo i nostri padri giravano con auto simili tipo PANDA 30/45 che con un bicchiete di benzina ti portava ovunque…aspeee hanno pure fatto quasi sparire i distributori GPL in maniera da scoraggiare possibili conversioni per rendere le vecchie euro 0/1/2/3/4/5 iper-ecologiche ….inutile fare ipotesi inutili ….VOGLIONO OBBLIGARCI a cambiare auto per dare lavoro alle fabbriche penso ….certo che di quello che vorremmo noi non gli interessa nulla…vedendo le assurdità che propongono poi la vecchia twingo era fenomenale adesso la nuova una cosa che non ha senso (motore posteriore che porta via bagagliaio e all’anteriore ? NULLA è chiuso ) e che ci carico uno zainetto il quel cosino lì…ovvio che le comprano ci son solo quelle …ma la gente si sta informando e sta imparando che una keicar (che tutte le testate chiamano le MINI auto japponesi ) sono solo le nostre vecchie utilitarie più grandi di una fiat 500 sporting e 600 piu grandi della mitica fiat UNO piu grandi della vecchia PANDA enormi in confronto all’intramontabile CINQUINO più grandi della vecchia Y10 piu grandi drlla SMART FORFOR piu grandi di quasi tutte le vecchie utilitarie anno 80/90 che le case costruttrici hanno VOLUTO far sparire un po alla volta …io conosco molta gente che rivorrebbe le auto piccole come seconda auto o per girare in centro ma anche per farsi un giretto in economia …muovere i nostri enormi SUV è diventato un fastidio specie se vi piace girare in montagna dove le strade non sono certo hightway americane…è ora di cambiare questi bisonti con auto piu gestibili …una volta c’eran pure i piccoli furgoncini adesso i minivan sono piu ingombranti di un transit e poi la gente si lamenta del traffico ovvio abbiamo vie create per le carrozze a auto che ormai sono all’americana …ma è tutto un disegno per portarci alle auto elettriche infatti hanno gia pensato che le keycar potrebbero arrivare “ma solo eletriche” io capisco che il petrolio inquina e finirà…ma con l’alettricità già stiamo alla frutta ogni estate si parye di blackout e per ora le auto eleytriche sono solo l’1% se diventasseto il 100% ? 🤔sicuramente una botta di salute ma l’energia viene ancora prodotta al 70% con petrolio e carbone quindi se la domanda raddoppiasse ? probabilmente arriveremmo al 90% di produzione a carbone e petrolio….ok alternative ci sono….eolico e fotovoltatlico 😂 irrisorio per oggi…un domani MAGARI SPERIAMO ma oggi non ci siamo…oppure il NUCLEARE che piace a molti…(ironico ovviamente visto che abbiamo votato in molti per non avere una BOMBA NUCLEARE sotto il sedere ) quindi datemi del complottista ma almeno mi spieghino come faranno a metterci in tasca 25.000€ per una mini auto elettrica e come faranno a darci la possibilità di ricaricarla senza DOVERCI montare un tetto fotovoltaico che non te lo regala nessuno e anche quello costa un bel pò…..concludendo … cara UE tante belle idee… ma campate in aria e sulle nostte tasche vuote….e sì perchè oltretutto molti di noi sono prmai MOLTO disoccupati o diciamo occupati con lavori che non hanno prospettive di lunga durata quindi mutui non te ne fanno…a parer mio il momento è sbagliatissimo ci sono altre alternative datecele quelle sono belle idee ma oggigiorno utopia pura ….ma li abbiamo votati noi…( o almeno così ci fanno credere ) 🙄 finiremo a chiedere la carità (di nascosto perchè se ti vedono ti multano )

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