Se viaggiate nelle Marche e percorrete la SP 78 che collega Macerata a Sarnano, dopo il complesso degli scavi di Urbisaglia incontrerete la Maestà di Urbisaglia. Qui non potete perdervi la visita alla chiesetta della Maestà del Massaccio, un piccolo edificio religioso che custodisce al suo interno degli affreschi di valore artistico e spirituale. In questo articolo vi racconteremo la storia, le caratteristiche e il significato di questo luogo, che rappresenta una testimonianza della devozione popolare.
La storia della chiesetta
La chiesetta della Maestà di Urbisaglia è un vero e proprio scrigno di arte, che conserva al suo interno degli affreschi di rara bellezza e di profondo significato; chiamata anche Santa Maria del Massaccio, perché sorge a ridosso di un rudere romano, probabilmente un monumento funerario.
La sua origine è legata a una tradizione popolare, secondo la quale nel 1429 la Madonna apparve a due uomini che le chiesero la liberazione dalla peste che imperversava in quel periodo ad Urbisaglia.
La Vergine promise di esaudire la loro richiesta in cambio della costruzione di una chiesa in suo onore. La chiesa fu quindi realizzata per intervento della nobile Elena Tomacelli, moglie di Taliano Furlano, che aveva ottenuto Urbisaglia in feudo da Francesco Sforza.



Gli affreschi della chiesetta
Non mi dilungo, anche per mancanza di competenze, sulla descrizione degli affreschi che compongono la chiesetta. Potete trovare una dettagliata esposizione in questa pagina. Vorrei sottolineare la Pietà attribuita a Stefano Folchetti pittore del 400 di San Ginesio, paesino bandiera arancione di cui ho parlato in questo articolo
Mi piace soffermarmi anche sull’espressione della fede e della gratitudine dei committenti, che li fecero dipingere per grazia ricevuta o per invocare la protezione dei santi.



Guardando le pitture, si nota la mancanza di un senso collettivo. Gran parte delle pitture sono state fatte dipingere ogni una da un singolo committente. Il senso di comunità lo si trova nell’origine della chiesa, ma successivamente gli “ex voto” hanno preso il sopravvento ed è proprio di questo che si rimane affascinati. Questa arte popolare “egoistica” che pervade gran parte della chiesetta ci allontana dall’arte dei grandi pittori. Qui erano i benestanti e il popolo, che contattava “l’artigiano” del posto. Quindi ci troviamo di fronte a una pittura povera ma non per questo meno emozionante. Le immagini si susseguono nelle pareti in modo quasi disordinato e rappresentano momenti di vita quotidiana, dove il committente ringrazia, a modo suo, la Madonna, San Rocco e San Sebastiano, per i pericoli scampati. Pericoli raffiguranti lavori agricoli, incidenti domestici, tutto quello che la dura vita del tempo proponeva.
Il significato della chiesetta.
La chiesetta della Maestà di Urbisaglia è un esempio di arte e fede popolare, che riflette la sensibilità e la devozione di una comunità che ha vissuto momenti difficili, come le epidemie, e tutto quello che poteva esserci all’epoca riguardo alla sopravvivenza popolare. Visitare la chiesetta significa immergersi in un’atmosfera di pace e di bellezza, che ci fa apprezzare il valore di un patrimonio storico e artistico da conservare e da valorizzare.
Per chi vuole raggiungere questo luogo lascio il link di Google Maps
Lascia un commento