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La Citroen 2 CV:la storia di un’auto leggendaria

Voglio parlarvi di una delle mie auto preferite: la Citroen 2 CV. Chi di voi non la conosce? Chi di voi non ha mai pensato di guidarla o di possederla? La 2 CV è stata una delle auto più famose e amate della storia francese, e non solo. Nata nel 1948 come vettura economica e pratica per i contadini, ha conquistato il cuore di milioni di automobilisti grazie alla sua semplicità, al suo comfort e alla sua personalità. La 2 CV ha attraversato diverse epoche e generazioni, diventando un simbolo di libertà, di anticonformismo e di gioia di vivere.


Le origini della 2 CV: la TPV

La storia della 2 CV inizia negli anni ’30, quando il direttore della Citroen, Pierre Jules Boulanger, incarica i suoi progettisti di studiare una vettura capace di trasportare due contadini e cinquanta chili di patate a una velocità di 60 km/h e che consumi tre litri per 100 chilometri. La vettura doveva essere anche facile da guidare, da riparare e da adattare a diversi usi. Il risultato fu la TPV (Toute Petite Voiture), una piattaforma a quattro ruote sotto un parapioggia, con un motore bicilindrico raffreddato ad aria e una carrozzeria in alluminio.

La TPV avrebbe dovuto debuttare al Salone di Parigi del 1939, ma lo scoppio della guerra ne impedì la presentazione. Durante l’occupazione nazista, la Citroen nascose i prototipi della TPV per evitare che cadessero nelle mani dei tedeschi. Dopo la liberazione, la vettura fu ripresa in mano e modificata per adeguarla alle nuove esigenze del mercato. La carrozzeria in alluminio fu sostituita da una in acciaio, il motore fu potenziato a 9 CV e il design fu rivisto dallo stilista Flaminio Bertoni.

Il debutto della 2 CV: una rivoluzione

La 2 CV (due cavalli fiscali) fu finalmente presentata al Salone di Parigi del 1948, suscitando stupore, curiosità e anche ironia per il suo aspetto spartano e originale.

Le evoluzioni della 2 CV: le diverse versioni

La 2 CV si rivelò però un successo commerciale: la sua meccanica robusta e affidabile, le sue sospensioni elastiche e indipendenti, la sua capote apribile e il suo abitacolo spazioso la resero adatta a ogni tipo di terreno e di clima. La 2 CV divenne presto l’auto preferita dai giovani, dai viaggiatori, dagli artisti e dai ribelli. Negli anni ’50 e ’60 la vettura fu oggetto di diverse evoluzioni tecniche e stilistiche: il motore passò da 9 a 12 e poi a 18 CV, la carrozzeria fu arrotondata e arricchita da fari anteriori più grandi e da fanali posteriori rettangolari. Nel 1958 fu lanciata la versione furgonata (Fourgonnette), nel 1961 la versione Sahara con due motori (uno davanti e uno dietro) per affrontare le dune del deserto, nel 1967 la versione Dyane con una linea più moderna e nel 1968 la versione Mehari con una carrozzeria in plastica colorata.

Il successo della 2 CV: un fenomeno sociale e culturale

Raggiunse il suo apice negli anni ’70, quando divenne l’auto simbolo della gioventù che cercava nuovi orizzonti e nuove esperienze. La 2 CV era l’auto ideale per viaggiare in Europa o in Africa, per partecipare a raduni o a manifestazioni pacifiste, per esprimere la propria creatività o la propria protesta. La 2 CV era anche l’auto delle donne emancipate, che potevano guidarla con facilità e sicurezza. E infine l’auto degli appassionati, che la personalizzavano con colori, adesivi, accessori e modifiche. Per celebrare il successo della 2 CV, la Citroen lanciò diverse serie speciali e limitate, come la Dolly, la Spot, la Cocorico e la Charleston. Quest’ultima, presentata nel 1980, era caratterizzata da una livrea bicolore nero e rosso (o nero e giallo) che richiamava le auto degli anni ’20. La Charleston ebbe un grande successo e fu prodotta fino al 1990.

Le imprese della 2 CV

le competizioni sportive La 2 CV fu anche protagonista di numerose competizioni sportive, soprattutto di rally e di raid. La sua leggerezza, la sua agilità e la sua affidabilità le permisero di affrontare le prove più dure e di ottenere risultati sorprendenti. Tra le imprese più famose della 2 CV ci sono la vittoria al Rally del Marocco nel 1969, la partecipazione alla Parigi-Dakar nel 1979 e nel 1980 e il giro del mondo compiuto da due equipaggi francesi nel 1981.

La fine della 2 CV: l’addio a un mito

La produzione della 2 CV terminò il 27 luglio 1990, dopo 42 anni e oltre 5 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo. La 2 CV lasciò un segno indelebile nella storia dell’automobile e nella cultura popolare. Ancora oggi la 2 CV è amata e ricercata dai collezionisti e dai nostalgici, che ne apprezzano il fascino senza tempo e il valore simbolico. La 2 CV è stata una vettura geniale, capace di adattarsi ai cambiamenti della società e di anticipare le tendenze del futuro.

E voi cosa ne pensate ? Avete mai avuto l’occasione di guidarla o di vederla dal vivo? Qual è la vostra versione preferita? Fatemi sapere nei commenti!


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